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La pratica del Sūtra del Loto

 

 

 

“Sforzati di rafforzare la fede in modo da essere beneficiato dai poteri protettivi di tutti i Buddha, del passato, presente e futuro. Esercitati nelle due vie della pratica e dello studio buddista, senza le quali non ci può essere Buddismo. Mettile in pratica individualmente ed insegna agli altri a fare altrettanto. La pratica buddista e lo studio dovrebbero scaturire dalla fede. Fa’ del tuo meglio per diffondere il Sūtra del Loto fra gli altri, anche solo un verso o una semplice frase.” Nichiren Shōnin, Shohō Jissō Shō (La realtà di ogni Dharma)

 

La pratica seguita dalla Nichiren Shū si basa sulle istruzioni del fondatore Nichiren Shōnin e sugli insegnamenti del Buddha Eterno Shakyamuni, condensati nel Sūtra del Loto.

 

 

Le cinque pratiche

 

Nel Sūtra del Loto s’insegna che ci sono cinque pratiche da osservare:

 

- Ricevere e mantenere il Sūtra nel nostro corpo e nella mente.

- Leggere il Sūtra con gli occhi.

- Recitare il Sūtra.

- Copiare il Sūtra.

- Spiegare il Sūtra ad altri.

 

Ricevere e mantenere il Sūtra

 

Al fine di ricevere e mantenere il Sūtra del Loto, è necessario sviluppare un cuore che crede nell’insegnamento. Questo cuore fondamentale si chiama “Fede” (Shin) e “pregare” (Nen). Avere fede nel Sūtra del Loto significa far entrare l’insegnamento nel nostro cuore e nella nostra mente, e soprattutto nella nostra vita quotidiana e seguirlo. Pertanto, è fondamentale non ricevere e mantenere il Sūtra con una mente vaga.

 

Leggere il Sūtra

 

Leggere il Sūtra non significa semplicemente “leggere” le lettere del Sūtra, ma significa porre attenzione a ciò che leggiamo affinché si sviluppino comprensione consapevolezza. Tuttavia si potrebbe obbiettare che, il Sūtra è molto difficile da capire: per questa ragione, lo studio insieme ai monaci può facilitare la comprensione degli insegnamenti del Sūtra.

 

Recitare il Sūtra

 

Non esiste solo la lettura silenziosa del Sūtra, ma anche quella in forma di recitazione ad alta voce, chiara e risonante. Anche questa è una pratica essenziale.

 

Normalmente, si recitano il secondo (Hōben-pon) e il sedicesimo capitolo. (Nyorai Juryō-hon)  La ragione per cui questi due capitoli vengono recitati più spesso è perché assi espongono gli insegnamenti più importanti del Sūtra del Loto.

 

Il secondo capitolo spiega che, ognuno può raggiungere la condizione di Buddha, mentre il sedicesimo, rivela che la vita del Buddha Śākyamuni è eterna. Possono anche essere recitati altri capitoli, tra cui lo Jinriki, il Bodhisattva Fukyō, il Bodhisattva Kanon. Ogni singolo carattere del Sūtra del Loto è prezioso come il Buddha stesso.

 

Spiegare il Sūtra agli altri

 

Una volta raggiunta una comprensione del Sūtra, non si deve tenere il merito solo per se, ma si dovrebbe cercare di trasferire tutto ciò che si è appreso dal Sūtra agli altri, con spirito altruistico. Nel Sūtra del Loto si afferma che: essendo trasferito da uno all’altro, il merito che la cinquantesima persona ne riceve dalla trasmissione è uguale a quello ricevuto dalla prima.

 

Copiare il Sūtra

 

Copiare il Sūtra o l’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō è una vera e propria pratica di concentrazione e presenza mentale, quando lo copiamo dovremmo essere completamente presenti, senza distrazioni lasciare che il pennello tracci i caratteri sacri.

 

 

 

 

L’Odaimoku

 

La pratica del Sūtra del Loto per l’epoca di Mappō (l’ultima epoca della degenerazione del Dharma).

 

Lo scopo del nostro fondatore, Nichiren Shōnin, era di salvare tutte le persone che vivono in questo periodo storico contaminato e definito “Mappō”, l’Ultima Epoca di Degenerazione del Dharma, diffondendo il messaggio di assumere la buona medicina dell’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō.

 

L’Odaimoku è stato donato dal Buddha Eterno, per tutta la gente di Mappō ed è stato rivelato, da Nichiren Shōnin dal profondo del Sūtra del Loto. Nichiren Shōnin ha scritto nel Kanjin Honzon Sho, “Tutte le buone azioni e le virtù del Buddha Śākyamuni si manifestano nel titolo del Sūtra del Loto, in pratica nei cinque caratteri di Myōho Renge Kyō. Per quanti errori possiamo aver commesso, saremo naturalmente dotati delle azioni e delle virtù del Buddha, se abbracciamo questi cinque caratteri.”

 

Nichiren c’insegna che, la pratica corretta nel periodo di Mappō è di custodire e mantenere una fede e pratica, solida nell’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō. Ricevere e mantenere la fede e la pratica nell’Odaimoku equivale a ricevere e mantenere una fede e pratica nel Sūtra del Loto; recitare l’Odaimoku equivale a recitare l’intero Sūtra del Loto; copiare l’Odaimoku equivale a copiare l’intero Sūtra del Loto. Praticando in questo modo riceveremo i più profondi meriti del Buddha.

 

Alla domanda “Quante volte si deve recitare l’Odaimoku?” potremmo rispondere che, più si recita l’Odaimoku e più meriti si potranno accumulare e maggiori, saranno i benefici che si riceveranno. Alcune persone abusano di questa risposta affermando che; “se non reciti l’Odaimoku 100 o 1000 volte il giorno non riceverai benefici.” È bene sapere che,non vi è alcun’autorità che verifica e confermi tale dichiarazione. Non importa quante volte si reciti; quando recitiamo con fede, ammirando il Buddha, rispettando Nichiren Shōnin e, provando gratitudine verso tutti dal profondo del cuore, il nostro merito è uguale a quello del Sūtra del Loto composto d’otto volumi, 28 capitoli e 69384 caratteri. Quando il tempo lo permette, recitiamo dal profondo del nostro cuore.

Shōdaigyō: la pratica della recitazione dell’Odaimoku

 

Nei templi della Nichiren Shū, si pratica regolarmente una forma di meditazione chiamata Shōdaigyō; insieme con altre forme di servizio.

 

Shōdaigyō è la pratica della recitazione dell’Odaimoku. Ci sono diverse forme di pratica nella Nichiren Shū, e lo Shōdaigyō è una di queste.

 

A volte, all’interno della Nichiren Shū, ci riferiamo alla meditazione tradizionale come “meditazione silenziosa”ed alla recitazione dell’Odaimoku come “meditazione dinamica”- perché la recitazione ripetuta del mantra del Sūtra del Loto è una concentrazione verbale, focalizzata sulla vita illuminata del Buddha.

 

Meditazione

 

Secondo la tradizione buddista, lo stile,la forma e la tecnica della meditazione possono variare. Nel Tempio Renkōji, si pratica si pratica la meditazione tradizionale silenziosa, ma si promuove anche la meditazione Shōdaigyō. Durante la meditazione dello Shōdaigyō, ci si può concentrare, sul proprio respiro, su un principio del Buddhismo o semplicemente provare a purificare la propria mente o cuore, portare armonia alla mente e al corpo, e riflettere sui meriti dell'Odaimoku. 

 

L’Otsutome - il servizio devozionale della mattina e della sera

 

La pratica più importane da seguire a casa è quellache osserviamo ogni gorno davanti all’altare personale, ogni mattina e sera: l’Otsutome. Durante il servizio del mattino, preghiamo il Buddha e Nichiren Shōnin per la tranquillità, la buona salute e la sicurezza della famiglia  che ciascuno di noi possa il Dharma per il bene ti tutti. Durante il servizio serale, esprimiamo la gratitudine per le cose positive che sono successe durante la giornata.

 

La base dell’Otsutome

 

  •  Prendere rifugio nei Tre Tesori.

  •  Invocazione: invito ai Tre Tesori del Buddha, Dharma e Sangha di    essere presenti alla nostra offerta dell’Otsutome

  •  Kaikyōge:  Versi per l’apertura del Sūtra.

  •  Recitazione del Sūtra del Loto: capitolo secondo (Hōben-pon) e    capitolo sedicesimo Juryō-hon (Jigage).

  •  Lettura di un brano degli scritti di Nichiren Shōnin.

  •  Recitazione Dell’Odaimoku: Namu Myōhō Renge Kyō.

  •  Hōtōge: La difficoltà nel custodire questo Sūtra, l’ultima porzione  dell’undicesimo capitolo.

  •  Preghiera: Dedica per la diffusione dei meriti.

  •  Quattro Grandi Voti del Bodhisattva.

 

Come accennato, i capitoli secondo (Hōben-pon) e sedicesimo (la parte del Jigage e del Juryō-hon) vengono recitati più frequentemente. Tuttavia, si può anche recitare i capitoli dodicesimo (Daibadatta-hon), sedicesimo intiero (Juryō-hon),ventunesimo (Jinriki-hon l’intero capitolo oppure solo la sezione di Gatha dalla frase: “Sho bukku sesha...”) o, il capitolo venticinquesimo (Kannon-gyō). Inoltre, è una grande pratica recitare tutto il Sūtra del Loto dall’inizio, poco a poco ogni giorno. La selezione del capitolo da leggere è a piacere. 

 

 

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