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Quali sono le differenze e le somiglianze tra la Nichiren Shū, la Nichiren Shōshū e la Sōka Gakkai?

 

“Una risposta alle domande di alcuni praticanti Sōka Gakkai (SGI), riguardo le somiglianze e le differenze tra la Nichiren Shū, la Nichiren Shōshū e la Sōka Gakkai.”  Questo articolo fu pubblicato originalmente in aprile del 2001, in un forum buddhista, come risposta personale ad un credente che voleva confrontare le differenze storiche e dottrinali fra queste 3 tradizioni.

 

a cura del Rev. Shōryō Tarabini,

Tempio della Nichiren Shū, Guhōzan Renkōji

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       Il 1° imagine di Nichiren Shōnin creato in occasione del

       13° anniversario del suo scomparso, e custodito nel

       tempio, Ikegami Honmonji.

 

                                                                                                                          Il Soshidō (Tempio dedicato al Fondatore) del Tempio Renkōji, Cereseto (AL)

 

Domanda:

 

Ho praticato il Buddhismo di Nichiren Daishōnin per dieci anni nella Sōka Gakkai. Ho sentito dire che alcune persone hanno avuto esperienze negative con la Sōka Gakkai e vorrebbero sapere che cosa lei pensa di questa organizzazione. La mia domanda non è dovuta a sciocca curiosità o motivi frivoli, ma al desiderio di comprendere che cosa non va bene nell’organizzazione che ci ha introdotto alla pratica.

 

Durante gli ultimi anni anche noi abbiamo visto una serie di aspetti negativi e questo ci ha turbato. Spesso non è stato possibile parlare apertamente, come probabilmente lei sa meglio di noi. Per cui, la preghiamo di essere apertamente sincero, se lei lo crede opportuno, senza preoccuparsi di farci arrabbiare!

 

La prego, inoltre, di spiegarmi alcune delle differenze tra la Nichiren Shū, la Nichiren Shōshū e la Sōka Gakkai. Spero che non la stia forzando a fare ciò e che non le dispiaccia di aver ricevuto questa mia e-mail.

 

Con i più sinceri saluti.

 

 

Risposta:

 

Grazie per la tua e-mail e la tua sincere domanda di oggi. Per quanto riguarda la Sōka Gakkai (SGI), devo dire, in tutta onestà, che esito a scrivere su di loro e questo ha contribuito molto al mio ritardo nel rispondere alla tua domanda. Come ben sai, siamo entrambi buddisti, e la Via buddhista è di non parlare male degli altri, soprattutto di buddisti appartenenti alla stessa tradizione.

 

Per cui, in risposta alla tua domanda, ti prego di permettermi di rispondere in merito alla Sōka Gakkai basandomi sul pensiero, la storia e la dottrina buddista. Anche se, alcune volte, le mie parole potranno prendere un tono critico, spero sinceramente che esse siano non soltanto vere, ma anche molto rispettose. Per quanto riguarda il comportamento della Sōka Gakkai, in relazione alla pratica buddista, sebbene personalmente non sempre io condivida i loro particolari metodi di propagazione, devo dire che è meraviglioso che essi insegnino a recitare il Sūtra del Loto e l’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō: sono molto sinceri nel fare questo. Inoltre, studiano anche molto e questo è un altro aspetto positivo. Ciò che è importante ricordarsi è che tu hai incontrato il Sūtra del Loto e che stai abbracciando la fede proprio in questo momento. E’ grazie alla tua “personale relazione con il Buddha” (“en” in termini buddisti) nel passato, che sei stato in grado di incontrare il Sūtra del Loto oggi. Per questo dovresti mostrare gratitudine per chiunque ti abbia introdotto al Sūtra del Loto e agli insegnamenti di Nichiren Daishōnin in questa vita.

 

D’altro canto, sebbene essi (la Sōka Gakkai, n.d.t.) pongano un grande sforzo per promuovere la pace e la cultura, è alquanto strano che questa organizzazione sembri mostrare uno scarso livello di tolleranza verso le altre religioni, e soprattutto verso altri buddisti di altre scuole, al di fuori del loro particolare gruppo.

 

Come ben saprai, oggi il loro più grande nemico sono i preti ed i credenti della loro ex-organizzazione madre, la Nichiren Shōshū e del loro ex-tempio principale, il Taisekiji, con il quale hanno avuto una profonda rottura. Infatti, sono in una vera e propria guerra l’uno contro l’altro, almeno da 12 anni, dal 1990. Basta questo per farmi chiaramente comprendere che cosa essi siano veramente e in che cosa essi credano in realtà. Il Maestro Shakyamuni Buddha ci ha insegnato ad avere la stessa compassione verso gli altri, che siano, oppure no, buddhisti.

 

Ci ha anche incoraggiato a sviluppare il desiderio di aprirci e salvare gli altri, pensando non soltanto a noi stessi e al nostro benessere. Questo è lo spirito del Bodhisattva, di cui sono sicuro ne sei consapevole. Il Voto del Bodhisattva è di lottare per l’Illuminazione, la Via del Buddha e, al contempo, di salvare gli altri ed aiutare tutti a liberarsi dalla sofferenza. Questo è il cuore autentico della fede, della pratica e della filosofia buddista.

 

Se non abbiamo questo spirito fondamentale, profondamente radicato nei nostri cuori, questa fede e la comprensione del Buddhismo, gli insegnamenti che affermiamo di seguire non sono realmente buddisti.

 

Nel Sūtra del Loto, Shakyamuni Buddha ci insegna, specialmente nel Capitolo 2, che tutti sono in grado di realizzare l’Illuminazione e che l’entrata o la porta per l’Illuminazione non è che attraverso la fede, contrariamente ai Sūtra precedenti - secondo i quali le persone dei due veicoli di Shōmon e Engaku* non potevano raggiungere la Perfetta Illuminazione. Nei capitoli successivi, fornisce diversi esempi per mezzo di parabole, come metodo illustrativo di facile comprensione di questa dottrina. Ad esempio, nel Capitolo 5 egli equipara la compassione del Buddha alle nuvole che fanno piovere in modo equanime su tutto: sia che si tratti di alberi grandi, medi o piccoli, o semplicemente di cespugli o erba, qualsiasi cosa - e chiunque - riceve in modo equanime la grande compassione del Buddha; per cui chiunque può ottenere l’Illuminazione, così come la pioggia cade in modo equanime su tutti: questa è la vera compassione ed il desiderio del Buddha nei confronti di tutti gli esseri.

 

Al fine di mostrarti un ulteriore esempio della grande compassione del Buddha anche quando affrontò persone che lo disprezzavano e lo odiavano, e che tentarono di distruggere il suo lavoro e di ucciderlo, possiamo rivolgerci al Capitolo 12: il Capitolo Devadatta del Sūtra del Loto. In esso il Buddha Shakyamuni predice che Devadatta diventerà, senza ombra di dubbio, un Buddha. Nel Capitolo 2, inoltre, incontriamo i 500 monaci arroganti che se ne andarono girando le spalle al Buddha; ma il Buddha insegnò che anche questi monaci sarebbero diventati dei Buddha. Questo è lo spirito del Buddha e di tutti i suoi insegnamenti, ed è il cuore autentico e la forza trainante del Sūtra del Loto. Questa stessa compassione è ciò che Nichiren Daishōnin abbracciò ed incoraggia tutti noi ad abbracciare. Se affermiamo di credere, studiare, e praticare il Sūtra del Loto e poi facciamo una guerra di 12 anni con preti e credenti della nostra scuola d’origine, per non menzionare l’atteggiamento negativo verso altri buddisti o gruppi religiosi che non appartengono alla tua fazione o credenza, allora non possiamo dire realmente di possedere lo stesso spirito del Buddha. E’ anche altamente anti-sociale e distruttivo: qualcosa che il nostro mondo, oggi, non può sostenere.

 

Ti darò anche un altro esempio, anche se molto più estremo: i grandi Buddha di Bamiyan. E’ stato stimato che queste statue furono scolpite nella roccia tra il IV ed il V sec. D.C., nella zona di Bamiyan, 230 km a nord-ovest di Kabul, in Afganistan. Quando lo scorso anno ero in visita in India a Mumbai, venni a sapere che i Talebani stavano minacciando di farle saltare in aria. Fui scioccato e meravigliato che potessero anche soltanto prendere in considerazione una cosa così orribile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo che lasciai l’India, essi mantennero, in effetti, la loro promessa e distrussero le immagini del Buddha, che troneggiavano in quel luogo da così tanti secoli. Provai rabbia, come molti altri, nell’udire la triste notizia. D’altro canto, immaginavo le conseguenze di tale atto nel profondo del mio cuore, (nonostante all’epoca non conoscessimo molto i Talebani), per cui dissi alle mie comunità in Italia e Giappone: ”Per favore, state a vedere i Talebani cadranno a causa del loro atto terribile. Questo è l’inizio della fine per loro.” Infatti, adesso rivedendo gli eventi dell’anno passato, dal momento in cui distrussero le immagini sacre del Buddha, sono effettivamente caduti. Comunque, quando fecero saltare in aria le statue dissi anche ai credenti della mia comunità: ”Non odiate queste persone, i Talebani. Essi cadranno; andranno incontro alla loro fine a causa delle loro stesse azioni e di nient’altro. Soprattutto, perché l’oppressione e le altre azioni che hanno perpetrato sul loro stesso popolo sono state di gran lunga più gravi della distruzione delle statue del Buddha. Del resto, nel distruggere queste statue sacre, che per secoli hanno vegliato sulle genti dell’Afganistan, dobbiamo profondamente comprendere che, come Devadatta che cercò di uccidere il Buddha circa 3000 anni fa, i Talebani, commettendo questo atto orribile, hanno formato una relazione molto profonda e forte proprio con quel Buddha che hanno cercato di distruggere. Ricordate, che la relazione è di tipo negativo, ma è comunque un solido legame con il Buddha. E, di conseguenza, anche se potranno cadere nell’inferno (il più basso degli stati vitali, n.d.t.), successivamente saranno salvati e liberati dalla sofferenza ed un giorno diventeranno essi stessi dei Buddha. Questa è la Grande Compassione del Buddha insegnata nel Sūtra del Loto – salvare anche coloro che desiderano il nostro male, o cercano di ferirci o distruggerci”.

 

Non vi è odio nel Buddhismo, ne vi sono dottrine o tradizioni che insegnano a disprezzare gli altri. Nel Buddhismo esiste soltanto il profondo desiderio di eliminare le sofferenze di tutti gli esseri e di condurli alla vera felicità della Buddhità. Anche i demoni sono stati convertiti alla fede buddhista e sono stati trasformati in divinità sacre protettive. Un esempio di ciò sono demoni come Kishimojin e le Jurasetsu-nyo che sono iscritti sul tuo Mandala Gohonzon. La cosa più importante è dedicare se stessi a sviluppare una pura fede e a non perdere mai la propria umiltà, compassione e rispetto verso gli altri. Non vi è crescita nel parlare male degli altri e nel vivere nel passato.

 

Soltanto attraverso una sincera fede, accompagnata da uno studio dedicato e dalla pratica buddista, possiamo crescere. Questo significa vivere come un buddista. Questo significa anche vivere con dignità.

 

Adesso spiegherò alcune somiglianze fondamentali e differenze tra:

 

1) Nichiren Shū (e la maggior parte delle altre scuole di tradizione Nichiren),

2) Nichiren Shōshū,

3) Sōka Gakkai (SGI).

 

In una sola e-mail, comunque, non mi sarà possibile spiegare tutte le somiglianze e differenze. Devo puntualizzare, innanzitutto, che essi sono tutti credenti del Sūtra del Loto, recitano questo Sūtra e l’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō. In aggiunta, tutti leggono i sacri scritti di Nichiren Daishōnin (chiamati Gosho o Goibun). All’interno del Buddhismo della tradizione Nichiren, vi sono diversi lignaggi e scuole derivate dai templi originali fondati dai “6 Anziani” o discepoli principali di Nichiren Daishōnin (Nisshō Shōnin, Nichirō Shōnin, Nikkō Shōnin, Nikō Shōnin, Nitchō Shōnin e Nichiji Shōnin). Per approfondimenti, vedi anche: I Sei Principali Discepoli e Le Scuole e Lignaggi Buddhisti Nichiren. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                            Imagini di 3 dei 6 discepoli principali del fondatore, Nichiren Shōnin, custodi su entrambi i lati dell'altare

                                                            nel Soshidō (Tempio dedicato al Fondatore) del Tempio Principale della Nichiren Shū, Minobusan Kuonji.

 

 

Nel Buddhismo Nichiren vi sono due divisioni fondamentali: i lignaggi “Itchi” e “Shōretsu”. Da questa divisione si sono sviluppate altre sotto-divisioni e movimenti, come il lignaggio Happon-ha (degli Otto Volumi), il Fuju Fuse (Non ricevere né dare a non credenti) ed altri. Comunque, non parlerò approfonditamente di queste scuole o movimenti adesso.

 

In breve posso dire che il lignaggio “Itchi” legge, studia e recita l’intero Sūtra, con una particolare enfasi posta sul significato dei capitoli 2° e 16°. D’altro canto, tutti i capitoli sono ritenuti validi e, quindi, tutti vengono regolarmente recitati e studiati approfonditamente. Nel caso dei lignaggi “Shōretsu”, al contrario, essi credono soltanto nei capitolo 2° e 16°: recitano e studiano principalmente questi capitoli.

 

La Nichiren Shōshū e la Sōka Gakkai sono molto simili, in quanto le loro origini sono le stesse: i loro principi di fede e pratica sono basati sul modo di vivere la fede nel Buddhismo Nichiren come stabilito dal Taisekiji, che fino a poco tempo fa era il Tempio Principale di entrambe i gruppi. Sia la Nichiren Shōshū che la Sōka Gakkai (conosciuta anche come SGI) sono derivate dal lignaggio Shōretsu.

 

All’interno delle varie scuole “Shōretsu”, comunque, vi è un’ulteriore divisione. Il Taisekiji e di conseguenza la totalità della Nichiren Shōshū, derivano dal lignaggio di uno dei maggiori discepoli di Nichiren Daishōnin: Nikkō Shōnin. Il gruppo originale delle scuole e dei templi derivate da Nikkō è, comunque, molto più grande.

 

Non tutti questi templi, infatti, sono parte della Nichiren Shōshū. Alcuni fanno parte della Nichiren Shū, altri appartengono ad altre scuole ed altri ancora, oggigiorno, sono templi indipendenti.

 

I templi del lignaggio di Nikkō, connessi o derivati dal tempio Taisekiji, cioè Nichiren Shōshū, Shoshin-Kai, Kenshō-Kai e Sōka Gakkai, affermano che il Buddha Shakyamuni sia una semplice figura storica nel panorama globale del Buddhismo. Essi non lo riveriscono come l’insegnante originale, il Maestro del Buddhismo. L’unico Buddha Originale o Vero è, per questi gruppi, Nichiren Daishōnin. Di conseguenza, come risultato, per questo lignaggio gli Scritti di Nichiren Daishōnin assumono un’importanza maggiore dello stesso Sūtra del Loto. Questa deviazione dalla tradizione buddhista è alquanto problematica. Sebbene nessuno neghi il grande rispetto e la venerazione dovuta a Nichiren Daishōnin, la radicale eliminazione del Buddha va direttamente contro ciò che predicava Nichiren Daishōnin stesso. Nichiren Daishōnin, infatti, mise a repentaglio la sua vita per riportare il mondo buddhista del Giappone del periodo Kamakura all’ortodossia. Egli era particolarmente critico verso le dottrine della Terra Pura, proprio perché avevano abbandonato il Buddha Shakyamuni, sostituendolo con il Buddha Amida, come Buddha verso il quale mostrare venerazione. Nichiren dedicò tutta la vita a cercare di stimolare le scuole buddiste e le persone del Giappone della sua epoca a ritornare ai fondamenti del Buddhismo: il ritorno alla fede nel Buddha Shakyamuni e nel suo insegnamento fondamentale, il Sūtra del loto. Ne consegue che, sostituire il Buddha Shakyamuni con Nichiren Daishōnin va direttamente contro quello per cui il Daishōnin cercò di fare durante tutta la sua esistenza, rischiando numerose persecuzioni, esili, fame ed innumerevoli attentati alla sua vita.

 

Nella Nichiren Shū il Sūtra del Loto è centrale per la fede, la pratica e lo studio. Non di meno, gli insegnamenti di Nichiren Daishōnin sono ugualmente tenuti in grande venerazione e vengono letti e studiati approfonditamente. Gli Scritti di Nichiren Daishōnin, chiamati "Goibun" o" Gosho", ci insegnano come avvicinarsi alla fede e come custodirla. Inoltre, ci riportano continuamente al punto fondamentale della nostra pratica e fede buddista, il Buddha Eterno – Shakyamuni - e al cuore dei suoi insegnamenti e della sua Illuminazione, il Sūtra del Loto.

 

Questa particolare linea di pensiero che vede Nichiren Daishōnin avere la meglio sul Buddha Originale, Shakyamuni, venne inizialmente introdotto al Taisekiji nel 1400 sotto il suo 9° Patriarca Nichiu Shōnin (1409-1482) e, successivamente, diventò una parte assolutamente centrale della dottrina e della tradizione del Taisekiji sotto il 26° Patriarca, Nichikan Shōnin (1665-1726) secoli dopo. Le origini di questa linea di pensiero, comunque, sono da individuarsi in un tempio (oggi indipendente) vicino al Taisekiji, chiamato Nishiyama Honmonji, fondato da uno dei discepoli di Nikkō Shōnin, di nome Nichidai Shōnin (1294-1394). Comunque, questa singolare linea di pensiero, che differisce enormemente dai lignaggi tradizionali delle scuole fondate da Nikkō e delle altre scuole Nichiren, venne adottata essenzialmente dal tempio Taisekiji.

 

Quando il Taisekiji fece sua questa dottrina, provocò forti contrasti tra gli altri templi di Nikkō. I templi della scuola di Nikkō, infatti, sentivano che il Taisekiji stava deviando ed iniziando a creare la sua propria forma di Buddhismo Nichiren, che non era mai stata insegnata né da Nikkō Shōnin, né da Nichiren Daishōnin. A questa nuova tendenza del Taisekiji, fece seguito un forte accento esclusivista, affermando che soltanto il loro tempio conservava la validità degli insegnamenti di Nichiren Daishōnin: atteggiamento, peraltro, non inusuale tra i vari templi Nichiren. Molti di essi, infatti, erano in competizione l’uno con l’altro, insistendo che soltanto loro avevano il tempio migliore, i possedimenti e l’insegnamento migliori.

 

Non di meno, nel caso del Taisekiji, questa competitività sfociò in una nuova dottrina: “Kechimyaku”, il sangue vitale della fede. Questa nuova dottrina affermava che soltanto il Taisekiji ed i suoi successivi Patriarchi avevano ereditato i veri insegnamenti di Nichiren Daishōnin. Tutti i templi che non si sarebbero allineati con il Taisekiji, sarebbero stati etichettati come eretici. Per convincere ulteriormente gli altri che le loro affermazioni erano autentiche, crearono due nuovi scritti di Nichiren Daishōnin che non erano mai stati documentati né da Nikkō Shōnin né da Nichiro Shonin (due dei sei maggiori discepoli del Maestro), né da Nichijo Shonin (conosciuto meglio col nome di Toki Jōnin, che ricevette i precetti e diventò prete dopo la morte di Nichiren), il quale aveva raccolto, documentato, catalogato e custodito il maggior numero di scritti di Nichiren Daishōnin. Due di questi “nuovi” scritti, chiamati I Documenti dell’Atto di Trasferimento di Minobu e Ikegami, contraddicevano direttamente i dettami di Nichiren Daishōnin, che aveva nominato sei maggiori discepoli (Nisshō, Nichirō, Nikkō, Nikō, Nitchō e Nichiji,) ed il suo ultimo desiderio, secondo il quale i suoi discepoli avrebbero dovuto collaborare e condividere, in ugual misura, la responsabilità di custodire il Buddhismo Nichiren e di propagare gli insegnamenti del maestro.

 

Tutto questo, infine, culminò nella creazione da parte del Taisekiji del “Daigohonzon” dal quale, secondo il Taisekiji, tutti gli altri Mandala Gohonzon (gli oggetti di venerazione e culto in forma di mandala creati da Nichiren Daishōnin) avrebbero ottenuto potere e validità.

 

Secondo questa nuova dottrina, anche un Mandala Gohonzon scritto da Nichiren Daishōnin stesso, se non di proprietà al Taisekiji o ad un tempio controllato dal Taiskeiji, non possedeva la vita del Buddha e non poteva essere considerato valido. In più, in questa nuova versione della dottrina si affermava decisamente che soltanto attraverso un tempio, un prete o un Gohonzon legato direttamente al Taisekiji, una persona avrebbe potuto raggiungere la salvazione. Sebbene il Daigohonzon possa essere ritenuto un valido Mandala Gohonzon, il concetto di un “super-Gohonzon” che dà potere a tutti gli altri, contraddice spudoratamente gli insegnamenti di Nichiren Daishōnin e, di conseguenza, all’epoca creò un grande sentimento di sfiducia con gli altri templi della scuola Nikkō. Si arrivò, quindi, ad una spaccatura e ad una finale divisione tra il Taisekiji e gli altri templi del lignaggio Fuji (la scuola di Nikkō, n.d.t.). Questo presunto Daigohonzon,inoltre, è stato causa di accesi dibattiti anche con le altre scuole o gruppi all’interno dello stesso lignaggio del Taisekiji.

 

Sembra che recentemente alcuni circoli all’interno del Taisekiji stesso, abbiano avviato delle ricerche, mettendo in dubbio quest’argomento. Per via della lettera che mi hai scritto, ho inziato a leggere diverse pubblicazioni e siti internet della Sōka Gakkai. Ho trovato per caso il Kawabe Memo, scritto da un prete della Nichiren Shōshū, come memorandum di una conversazione tra lui ed il 67° Patriarca, Nikken Shōnin.

 

Sebbene nessuno al Taisekiji, neppure la Sōka Gakkai o anche altre scuole Nichiren, mettano in dubbio la validità di questo Mandala Gohonzon in quanto tale, cioè “un” Mandala Gohonzon (qualsiasi Mandala Gohonzon scritto da Nichiren o da qualsiasi altro prete è, infatti, ritenuto un valido oggetto di venerazione in tutti i lignaggi Nichiren, n.d.t.), questo particolare scritto mette in dubbio l’autenticità del Daigohonzon, in termini di essere un Mandala Gohonzon inscritto autenticamente da Nichiren Daishōnin. Infatti, il Daigohonzon del Taisekiji è scolpito nel legno, qualcosa che Nichiren non aveva mai fatto. Tutti i Mandala creati da lui, infatti, furono disegnati con pennello ed inchiostro sulla carta.

 

Nikkō Shōnin, inoltre, fondò il Taisekiji, ma vi rimase soltanto per poco tempo, lasciandolo in consegna ad uno dei suoi più fidati discepoli: Nichimoku Shōnin. Nikkō Shōnin, quindi, fondò un altro tempio e seminario di studi nelle vicinanze, chiamato Omosu Danjo (oggi, Tempio Kitayama Honmonji, da non confondersi con il simile Nishiyama Honmonji). La scuola originale di Nikkō detta anche lignaggio Fuji, prima della rottura del Taisekiji, era composta dai Templi Principali o Maggiori del Taisekiji, Kitayama Honmonji, Shimojō Myōrenji, Koizumi Kuonji (in origine il tempio Renzobo che si trovava all’interno dei possedimenti del Taisekiji), Nishiyama Honmonji, Hota Myōhonji e Izu Jitsujoji. Ci sono, inoltre, molti altri templi della scuola Nikkō (o Nikkō Monryu); i succitati sono soltanto gli otto maggiori che una volta erano affiliati l’un l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                        Nikkō Shōnin

 

Il lignaggio Nikkō (Nikkō Monryu)

 

Oggi questi templi principali del Lignaggio Nikkō sono affiliati nel seguente modo:

 

- Taisekiji – Tempio Principale della Nichiren Shōshū: da questo tempio sono derivate: Shoshinkai, Myōshinkō, Kenshōkai, Sōka Gakkai e SGI)

- Kitayama Honmonji – Nichiren Shū (il tempio dove Nikkō Shōnin ha visuto gli ultimi 30 anni della sua vita, stabilito da Nikkō Shōnin come

  l'Omosu Danjo (il Seminario Omosu), questo tempio diventò all'epoca il tempio principale del lignaggio Nikkō.

- Koizumi Kuonji – Nichiren Shū

- Hota Myōhonji – Tempio indipendente

- Shimōjō Myōrenji – Nichiren Shōshū

- Nishiyama Honmonji – Tempio Principale della Honmon Shōshū

- Kyōto Yōbōji – Tempio Principale della Nichiren Honshū

- Izu Jitsujōji – Nichiren Shū

 

(Per una spiagzione globale di tutti i vari lignaggi e scuole Nichiren, potete consultare diagramma nella sezione: Scuole e Lignaggi Buddhisti Nichiren).

 

E’ interessante notare che, sebbene la linea di scuole e gruppi derivanti dal Taisekiji, considerino Nichiren Daishōnin il Vero Buddha, Nikkō Shōnin considerava Shakayamuni Buddha il Maestro Originale del Buddhismo e Nichiren Daishōnin un grande Bodhisattva, la guida di tutti i Jiyu no Bosatsu: i Bodhisattva della Terra. Del resto, dopo che il Taisekiji adottò questa posizione estremamente esclusivista, con l’eliminazione di Shakyamuni Buddha dal centro del Buddhismo, la creazione del Daigohonzon ed il suo nuovo assunto di kechimyaku (considerandosi l’unico vero lignaggio ortodosso) trasmesso unicamente attraverso il Taisekiji, la loro scuola diventò sempre più monolitica e ristretta, vietando ai loro credenti quel sentimento di Fratellanza Nichiren che era sempre esistito prima di allora. Sotto il loro 54° Patriarca Nichiji Shonin, il Taisekiji si scisse dagli altri templi della scuola di Nikko e nel 1912 formò per la prima volta una nuova scuola completamente indipendente, chiamata Nichiren Shōshū. Gli altri lignaggi del Buddhismo Nichiren, al contrario, continuarono a mantenere dei sentimenti di fratellanza nonostante che i loro personali concetti filosofici e la tipologia di pratica religiosa possano differire leggermente.

 

Anche le scuole ed i gruppi laici derivati dal Taisekiji e dalla Nichiren Shōshū mantengono come dottrina lo stesso atteggiamento di esclusivismo. In altre parole, ognuno di questi gruppi afferma che soltanto il proprio gruppo possiede i veri insegnamenti ortodossi di Nikkō Shōnin e Nichiren Daishōnin. Arrivano anche ad affermare che le altre scuole Nichiren o anche quelle derivate dal Taisekiji sono eretiche. E’ da mettere in evidenza che questo è, ancora una volta, un fenomeno degno di nota. Durante il 1500 a Kyōto vi erano ben 22 Templi Principali (e ovviamente una miriade di templi minori) appartenenti ai diversi lignaggi Nichiren. Il Buddhismo Nichiren venne duramente attaccato da templi di altre scuole buddiste, a causa del suo zelo e del successo nella propagazione. Queste altre scuole dichiararono guerra al Buddhismo Nichiren con lo scopo di eliminarne le tracce da Kyoto. Infatti, all’epoca la propagazione del Buddhismo Nichiren aveva raggiunto dei livelli molto alti. Quasi tutta l’intera città si era convertita e recitava il Sūtra del Loto e l’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō. Quando le armate dei preti guerrieri del Monte Hiei e di altre scuole, entrarono a Kyoto, bruciarono molti templi, uccidendo migliaia di migliaia di religiosi e credenti laici Nichiren. Di conseguenza, tutte le scuole Nichiren (incluse quelle che oggi costituiscono la Nichiren Shū, la Honmon Shōshū, la Nichiren Shōshū, la Kempon Hōkke Shū, ecc.) si unirono per proteggersi e sostenersi a vicenda. Ne derivò che tutte queste diverse scuole Nichiren rafforzarono i propri legami diventando una Fratellanza Nichiren.

 

Questo spirito è durato per secoli. Anche se ogni lignaggio conserva e custodisce le tradizioni e l’eredità della propria scuola, e alle volte mette in evidenza la propria indipendenza come scuola a se stante, il sentimento globale di una Confraternità Nichiren è ancora vivo. Dopo tutto, tutti noi abbracciamo la fede nel Sūtra del Loto e tutti noi recitiamo l’Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō e seguiamo gli insegnamenti di Nichiren Daishōnin. Inoltre, solo fino a poco tempo fa tutti i preti di tradizione Nichiren (a prescindere dalla loro scuola di appartenenza, compresi i preti del Taisekiji) studiavano all’Università Risshō, fondata da e di proprietà della Nichiren Shū. L’Università Risshō, oggigiorno, è considerata il maggior centro del Giappone, se non del mondo, per lo studio e la ricerca sul Sūtra del Loto ed il Buddhismo Nichiren. Pochi anni or sono, prima della sua scissione con la Sōka Gakkai, il Taisekiji ha fondato la sua università a Tokyo chiamandola Nichiren Shōshū University, per cui i suoi preti oggi non frequentano più l’Università Risshō. Anche la Sōka Gakkai ha fondato la sua università, molti anni prima.

 

I Tre Tesori del Buddhismo

 

Infine, diamo uno sguardo ai Tre Tesori del Buddhismo, la base essenziale per la pratica della fede, della comprensione e della visione della vita buddista, a prescindere dal paese d’origine:

 

I Tre Tesori del Buddhismo:

1) il Buddha

2) il Dharma (gli insegnamenti, la legge o la dottrina seguita dalla scuola)

3) il Sangha (i monaci, le monache, i laici della comunità buddista).

 

Questi tre elementi fondamentali sono seguiti da tutte le scuole e tradizioni buddiste in tutti i paesi, ma possono variare secondo la scuola e il lignaggio. Adesso, vediamo come essi differiscano tra la Nichiren Shū e due delle scuole Shōretsu: la Nichiren Shōshū e la nuova religione della Sōka Gakkai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                 Ittō Ryōson(一塔両尊), l'immagine di Nichiren Shōnin davanti

                                                                                                 la torre preziosa dell'Odaimoku di Namu Myōhō Renge Kyō e i 2

                                                                                                 Buddha di Shakyamuni e Tahō, come descrito nel Sūtra del Loto.

 

                                      Questa immagine, utilizzata nella maggior parte dei templi della Nichiren Shū, dimostra la relazione importante

                                                   nella Nichiren Shū fra il fondatore, Nichiren Shōnin, e il Buddha. Il Maestro Originale è il Buddha Eterno Shakyamuni

                                                   (in fondo nella torre preziosa), e davanti è il suo inviato nell'epoca di Mappō, il Grande Bodhisattva Jōgyō (Nichiren

                                                   Shōnin) che porta avanti il grande desiderio del Buddha di illuminare tutti gli esseri viventi.

 

 

Nichiren Shū:

1) Buddha: Il Buddha Eterno Shakyamuni

2) Dharma: Il Sūtra del Loto, Namu Myōhō Renge Kyō

3) Sangha: Nichiren Daishōnin (la Guida dei monaci, monache, laici, laiche)

 

Nichiren Shōshū:

1) Buddha: Nichiren Daishōnin

2) Dharma: Il Dai-Gohonzon (di Namu Myōhō Renge Kyō)

3) Sangha: Nikkō Shōnin ed i successivi Patriarchi del Taisekiji.

 

Sōka Gakkai (2 tipi):

(A) Dottrina ufficiale in teoria:

1) Buddha: Nichiren Daishōnin

2) Dharma: Il Sūtra del Loto, Namu Myōhō Renge Kyō

3) Sangha: Nikkō Shōnin

(B) la realtà osservata e praticata:

1) Buddha: il Presidente Ikeda

2) Dharma: gli insegnamenti e gli scritti del Presidente e della Sōka Gakkai

3) L’organizzazione della Sōka Gakkai e tutti i suoi membri.

 

Quanto sopra può essere diviso in due parti: 1) Generale (“Sō” nella terminologia buddhista giapponese) e 2) Specifico (“Betsu”): riguarda i due tipi di applicazione della dottrina: Nel caso della Sōka Gakkai, ho diviso questo in A e B, con il gruppo A che rappresenta le applicazioni Generali e B che rappresenta le applicazioni specifiche.

 

Come conseguenza di questa applicazione dei Tre Tesori del Buddhismo nella pratica della fede religiosa, la Nichiren Shū (come nel caso delle altre scuole Nichiren, eccetto i lignaggi derivati dal Taisekiji) recitano l’intero Sūtra de Loto, studiano tutti i 28 capitoli del Sūtra, gli altri insegnamenti fondamentali del pensiero buddhista predicati da Buddha Shakyamuni ed insegnati anche dal Grande Maestro del Dharma T’ien t’ai della Cina e tutti gli insegnamenti di Nichiren Daishōnin.

 

La Nichiren Shōshū concentra la recitazione del Sūtra del Loto soltanto sui capitoli 2 e 16. Studiano principalmente questi due capitoli, ma anche altre parti e gli insegnamenti di T’ien T’ai, ma importanza primaria nel campo degli studi religiosi viene data ai "Goibun" (chiamati anche" Gosho"): gli Scritti di Nichiren Daishōnin. Nel caso della Sōka Gakkai, la parte di recitazione del Sūtra è identica alla Nichiren Shōshū e studiano qualcosa del Sūtra del Loto e di T’ien T’ai e degli scritti di Nichiren Shōnin, ma importanza primaria, nel campo degli studi religiosi, viene data agli scritti del loro 3° Presidente Onorario Ikeda e ad altri articoli prodotti dal Dipartimento di Studio della Sōka Gakkai.

 

Spero sinceramente che questa visione generale della Nichiren Shū, Nichiren Shōshū e Sōka Gakkai, possa essere d’aiuto. Mi auguro che attraverso questa modesta spiegazione tu possa comprendere come il modo di praticare Buddhismo della Sōka Gakkai e della Nichiren Shōshū è venuto in essere e in che misura esso differisca o sia simile al resto delle scuole del Buddhismo Nichiren.

 

La cosa più importante è praticare la fede ed lo studio come Buddha Shakyamuni e Nichiren Daishōnin ci hanno insegnato, in modo da poter crescere, comprendere veramente il Buddhismo, praticare e vivere proprio come fecero il Buddha e Nichiren Daishōnin.Tutto questo, affinché noi stessi e tutti coloro che ci circondano possano essere liberati dalle sofferenze, sentirsi appagati dalla vita, diventare felici e realizzare la perfetta Illuminazione, proprio come il Buddha.

 

Non ha senso provare risentimento verso la Sōka Gakkai né tanto meno verso qualcun altro per questo o altri motivi. Forse, tutto quello che ti hanno insegnato non sarà stato completamente corretto, ma il loro aiuto ti ha nutrito fino ad ora. Forse si possono essere allontanati dal sentiero principale del Buddhismo, ma ti hanno fatto conoscere gli insegnamenti di Nichiren Daishōnin ed il Sūtra del Loto. Essi hanno aperto una porta per te. Hanno, inoltre, fatto crescere alcuni dubbi fondamentali e questioni profonde nella tua vita sul Buddhismo. Per tutto questo, dovresti essere loro grato.

 

Se hai alcuni dubbi sulla Sōka Gakkai (come su qualsiasi altra scuola, n.d.t.) o domande sulla sua validità per il tuo personale percorso di fede buddista, ti consiglio di ritornare alle origini…… Pensa al perché hai sviluppato la fede. Quali erano le tue aspettative originali riguardo al Buddhismo? Esamina i fatti della storia e la dottrina. Domandati: “Quali sono i veri e corretti insegnamenti? Quali corrispondono fedelmente alla storia e agli scritti originali di Nichiren Daishōnin? Ciò in cui ho creduto e praticato è veramente Buddhismo?

 

Qual’era la vera intenzione ed il vero spirito del Buddha? Se Nichiren Daishōnin ritornasse oggi, che cosa direbbe? Sarebbe felice nel vedere questo? In quale modo il Buddha Shakyamuni e Nichiren Daishōnin vorrebbero che applicassimo la pratica e la fede? Come dovrebbe vivere un Buddista? Chi è in grado di insegnarmi veramente il vero Buddhismo?” Tutte queste sono domande che dovresti considerare attentamente. Credo che si possa iniziare a comprendere esattamente queste problematiche semplicemente recitando il Sūtra e l’Odaimoku insieme alla lettura delle parole viventi del Maestro - attraverso ogni singolo capitolo dei 28 che compongono il Sūtra del Loto - e attraverso gli Scritti di Nichiren Daishōnin. Ogni capitolo del Sūtra del Loto ed ogni Scritto di Nichiren Daishōnin ha un messaggio per te, qualcosa da insegnarti, qualcosa per aiutarti a crescere. Non interpretarlo o alterare niente dicendo “questa frase è scritta in questo modo, ma in realtà significa questo…”. Apri soltanto il tuo cuore, leggi le parole e cerca di comprendere che cosa vi è scritto. Lascia che il Buddha Shakyamuni e Nichiren Daishōnin ti comunichino il loro messaggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel capitolo 15° (I Bodhisattva Emersi dalla Terra), il Buddha Shakyamuni afferma:

 

“Risvegliate il potere della vostra fede

E fate il bene diligentemente!

Potrete udire il Dharma,

che non avete mai udito prima.

Adesso allevierò le vostre sofferenze.

Non dubitate di me.

Non abbiate paura!

Io non mento mai,

la mia Saggezza è incommensurabile.

Il Dharma Supremo che ho realizzato

è profondo e difficile da comprendere.

Adesso lo esporrò.

Ascoltatemi con tutto il vostro cuore”.

 

Recita l’Odaimoku per comprendere e avvicinarti al Buddha e Nichiren Daishōnin. Scoprirai un mondo intero completamente nuovo ed una grande gioia….. il mondo del Buddha ti aspetta.

 

Ti prego, diventa un vero Bodhisattva e con impegno ricerca il Sentiero per la Buddhità. Fai il coraggioso passo di approfondire la tua fede, di così lunga data, e lascia che il Buddha ritorni nella tua vita. Se desideri sinceramente incontrare il Buddha e fare esperienza della sua vita ed illuminazione, puoi farlo. Tutto inizia dal tuo cuore e dalla tua fede, un passo dopo l’altro.

 

E’ proprio come afferma la frase del capitolo Juryo (16°) del Sūtra del Loto: “Desiderando ardentemente di incontrare il Buddha, non risparmiano le loro vite”. Non risparmiare la propria vita significa non indietreggiare.

 

Come prete, sono qui per aiutarti al massimo delle mie capacità, così come lo sono tutti gli altri preti della Nichiren Shū nel mondo. Desideriamo aiutarti a sperimentare la fede, la crescita personale e la felicità.

 

Desideriamo che tu faccia esperienza autentica del Buddhismo. Unisco le mie mani in preghiera (Gasshō) verso di te, in profondo rispetto. Mi prostro e prego il Buddha che è in te.

 

Namu Myōhō Renge Kyō

Rev. Shōryō Tarabini

Aprile 2001

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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